Le proporzioni della carrozzeria per questa nuova edizione della citycar Hyundai i10 restano quelle dei precedenti modelli: il cofano corto, il tetto alto e l'ampia superficie vetrata sono studiati per dare il più possibile spazio e luminosità all'abitacolo. Si aggiungono, però, una maggiore personalità , grazie all'elaborato frontale, e slancio: merito in gran parte delle nervature nella fiancata e dell'andamento appuntito dei finestrini posteriori. L'interno si conferma decisamente ampio per la categoria: anche dietro si sta bene. Grande pure il baule (252 i litri di capienza a divano in uso), dotato del pratico fondo posizionabile su due altezze, ma privo delle cordicelle per sollevare la cappelliera aprendo il portellone. Le finiture sono di buon livello (assenti, però, le maniglie nel soffitto per i posti posteriori) e i comandi ordinati. Raffinato, per una citycar, l'impianto multimediale con schermo di 8", Android Auto e Apple CarPlay. Non mancano dotazioni da auto di categoria superiore, come la piastra per la ricarica wireless dei telefoni e i controlli da remoto (per esempio lo sblocco delle porte) tramite la app nel telefono. Al lancio la Hyundai i10 è proposta soltanto con il 1.0 a tre cilindri alimentato a benzina. Non molto silenzioso, con 67 CV offre brio sufficiente per muoversi nel traffico, ma non ci si può aspettare un grande allungo. Nella guida l'auto è facile, poco affaticante, e si fa apprezzare soprattutto per il cambio ben manovrabile (proposto come optional quello robotizzato). A marzo 2020 questo motore sarà disponibile anche a Gpl mentre la versione turbo da 100 CV arriverà tre mesi dopo, soltanto con lo sportivo e vistoso allestimento N-Line.